TrentoDOC dove Territorio e Storia sono fattori distintivi Walk Around Tasting – Palazzo Roccabruna Trento

Trentodoc è Storia e Territorio
e ogni calice porta con sé unicità e carattere del luogo di origine


È espressione diretta della terra che lo produce, il Trentino.
Di esso Trentodoc racchiude il clima, le altitudini e l’essenza.
Dalle vette più elevate con clima alpino
a quello mediterraneo dei pendii più dolci mitigati dall’ Ora del Garda,
al clima continentale di fondo valle
ogni calice porta con sé unicità e carattere del luogo di origine

 

Circondate dallo scenario paesaggistico unico delle Dolomiti del Trentino Alto Adige, le viti atte a diventare TrentoDOC, vengono coltivate prevalentemente a pergola trentina e crescono ad altitudini comprende tra i 200 e gli 800 metri sora il livello del mare, con una situazione pedoclimatica unica fatta di notevoli escursioni termiche capaci di conferire al TrentoDOC eleganza, freschezza e persistenza eccezionali.

TrentoDOC vanta un’identità caratterizzante frutto del forte legame con il territorio di appartenenza.

La storia di TrentoDOC risale ai primi del ‘900 quando Giulio Ferrai, curioso e giovane enologo dell’Istituto Agrario di San Michele all’Adige, inizia i suoi ambiziosi viaggi studio dove ebbe la grande capacità di intuire una grande somiglianza tra il territorio Francesce patria degli Champagne e quello Trentino.

Tornato a Trento dopo le sue molteplici avventure oltre confine ed esperienze didattiche in cui ha molto imparato, mise in pratica quanto appreso iniziando a produrre a Trento – a pochi passi dal Duomo – poche selezionatissime bottiglie di Metodo Classico.

Una scommessa che iniziata con la messa a dimora delle prime pianticelle di Chardonnay in terra Trentina, diete il via negli anni Sessanta alla nascita di molte altre aziende, fino al 1984, anno in cui venne fondato l’Istituto Trento DOC, a tutela della qualità. origine, metodo e diffusione di questo vino.

Il 1993 rappresenta per TrentoDOC un anno molto importante con il riconoscimento della DOC Metodo Classico. Il primo riconoscimento di Denominazione di Origine Controllata a un Metodo Classico in Italia fu infatti conferito proprio allo Spumante TrentoDOC.

Rigorose sono le regole del Disciplinare che caratterizza il TrentoDOC.

L’unicità del territorio trentino incontra una tradizione lunga oltre un secolo: questa è la sintesi per il metodo classico TrentoDOC. Uve di qualità, precisione, esperienza, impegno e tempo. Serietà nella coltivazione, attenta selezione delle uve di provenienza esclusivamente trentina, rifermentazione in bottiglia a contatto sui lieviti e relativa maturazione che prevede un disciplinare piuttosto rigido.

Dalla vendemmia di uve Chardonnay, Pinot nero, Pinot bianco o Pinot menieur, si ottiene il vino fermo base al quale, una volta imbottigliato, vengono aggiunti lieviti e zuccheri (questa azione si chiama “tiraggio”).
Una volta eseguito il “tiraggio”, viene messo a riposo in grandi cataste, in cantine buie e silenziose.Messo a riposo il vino, i lieviti e gli zuccheri (sciroppo di tiraggio) danno il via alla seconda fermentazione con la produzione di anidride carbonica e alcol etilico: è per questo che gli spumanti metodo classico sono chiamati anche “vini con rifermentazione in bottiglia”. Frutto della rifermentazione in bottiglia è la presa di spuma, altro importante momento all’interno del processo di spumantizzazione Metodo Classico. Il vino base sviluppa l’anidride carbonica a cui si devono il perlage, ossia le bollicine e la “spuma”, che si forma versando TrentoDOC nel calice. La presa di spuma, si svolge in un periodo di circa 60 giorni con il raggiungimento di una pressione in bottiglia di più o meno 6 atmosfere. Il disciplinare indica chiaramente i tempi di maturazione minimi di un TrentoDOC sui lieviti: si va dai 15 mesi per un brut, a 24 mesi per un millesimato fino a 36 mesi per una riserva
Il prolungato riposo sui lieviti, che spesso le case spumantistiche allungano rispetto al disciplinare, va tutto vantaggio del prodotto finale. Possono farlo anche perché le caratteristiche escursioni termiche del Trentino conferiscono alle uve una spiccata acidità, fattore che garantisce al vino la capacità di evolvere con lunghe maturazioni sui lieviti e di resistere ottimamente nel tempo.

Trentodoc

È il lavoro incessante di numerose case spumantistiche che credono fortemente nel territorio e nella qualità di un vino unico: produrre uno spumante TrentoDOC è un’arte preziosa, una vocazione, una capacità.

Sono 53 ad oggi le case spumantistiche TrentoDOC.
Dalle più piccole alle più grandi, la cura è la stessa. In ognuna di esse il valore aggiunto è il medesimo: etichette diverse, ognuna con la firma della casa di appartenenza, abilità e la precisione di un lavoro svolto per lo più ancora a mano, territorio ed esperienza, intuizioni e tempi lunghi, come sinonimi di qualità. La qualità di TrentoDOC

Il Disciplinare, sottoscritto da tutti i produttori TrentoDOC, è l’importante documento che struttura le regole fondamentali per la produzione di un Trento D.O.C.. 

Questi i principi fondamentali di cui il Disciplinare (e quindi l’Istituto) è garante: 

  • serietà nella coltivazione e attenta selezione delle uve
  • uvaggio di provenienza esclusivamente trentina
  • vitigni di origine: Chardonnay e/o Pinot bianco e/o Pinot nero e/o Pinot meunier
  • lavorazione tramite metodo della rifermentazione in bottiglia
  • prolungato riposo sui lieviti

Taste and Style scrive da sempre di Vino, Lisa Fontana sua fondatrice e amministratrice è da diversi anni Sommelier AIS dove ha conseguito anche un Master di Specializzazione sugli Champagne e il Metodo Classico, partecipa a banchi di assaggio, visite alle cantine, conferenze, eventi, corsi di aggiornamento, seminari, organizza, conduce e presenta serate dedicate al Vino, all’Analisi Sensoriale e all’Abbinamento Cibo-Vino, fa parte di diverse giurie di Valutazione di Formaggi e di Vini e ogni esperienza è sempre una grande occasione di crescita ed evoluzione personale e professionale.

Essere qui nella storica location di Palazzo Roccabruna, splendido edificio del Concilio, oggi Enoteca provinciale del Trentino, di proprietà della Camera di Commercio e conoscere da vicino le 53 realtà vitivinicole facenti parte dell’Istituto TrentoDOC è per me un’esperienza davvero stimolante.

Ed è proprio qui nelle sale cinquecentesche adorne di meravigliosi affreschi, intrise di fascino e storia, che degusto, contemplo, imparo e apprezzo la ricchezza di una meraviglioso territorio, capace di stupirmi ogni volta.

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